L'alto livello di radiazioni a Roma non rappresenta un problema per la salute
Il segretario del Comitato Italiano Rilancio Nucleare (Cirn), Giorgio Prinzi, ingegnere esperto nel campo della radioattività ha dichiarato che se dovesse arrivare una nube radioattiva sull'Italia, i romani sarebbero già vaccinati, essendo abituati già a vivere in una zona radioattiva Prinzi conferma quanto dichiarato dal ministro della Salute Fazio, fornendo un dato sorprendente: a Roma la quantità di radioattività è superiore a quella presente nella zona rossa di Chernobyl. Infatti, se a Chernobyl la zona rossa registra un valore di 500 Rem (misura della dose di radiazioni necessaria a produrre un effetto biologicamente dannoso), in tutti i lastricati di Roma messi insieme si raggiungono ben 800 Rem, a causa dei sampietrini contenenti torio.
Nelle catacombe di Priscilla si arriva, pensate a 4800 Rem, durante la Stazione di New York, costruita quando ancora non erano stati studiati i fenomeni della radioattività, ha ben 1000 Rem, il doppio di Chernobyl. Secondo Prinzi l'alto livello di radiazioni a Roma non rappresenta un problema per la salute, non risultando incidenze anomale, rispetto alle medie, di neoplasie o mali. .
Tags: Comitato Italiano Rilancio Nucleare, Giorgio Prinzi
Ulteriori approfondimenti alla pagina: Roma più radioattiva di Chernobyl
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