venerdì 19 novembre 2010

Incentivi fiscali per la riqualificazione energetica

Incentivi fiscali per la riqualificazione energetica
Incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti

La nostra Associazione in accordo con LEGAMBIENTE, ADICONSUM e FIVRA considera inaccettabile il comportamento del Governo e il possibile scenario che si prospetta nel nostro Paese con riferimento alla politica energetica ed ambientale a medio e lungo termine.

I vantaggi apportati dagli incentivi del 55% allo Stato e all’occupazione del Paese risultano evidenti, anche grazie allo studio svolto da Cresme in collaborazione con ENEA e consegnato, tra gli altri, al Ministero delle Finanze. L’analisi approfondita effettuata e le eventuali proposte portate avanti anche dal Ministero dello Sviluppo economico pare non siano serviti a nulla, tutti gli aspetti tecnico scientifici sono stati sottovalutati e sono passati in secondo piano.
Quanto previsto nell’emendamento che è stato inserito oggi nella legge di Stabilità non è altro che il contentino a tante lettere di protesta e sdegno.

E mentre l’Italia decide di eliminare una delle iniziative più fruttuose e meritevoli sul risparmio energetico, la Commissione Europea impone la realizzazione di edifici ad energia quasi zero entro il 2020 e presenta un piano di incentivi e di strumenti di finanziamento innovativi da emanare entro la metà del 2011 per le misure di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico. Come pensiamo di rispondere all’Unione Europea? 

L’emendamento del Deputato Milanese a NOI non basta! 
Proroga per 1 anno, fino al 31 dicembre 2011 e detrazione in 10 anni. 

Tra 1 anno ci ritroveremo a parlare di mancati investimenti nelle tecnologie più innovative per il risparmio energetico, le aziende non avranno puntato ad un incentivo senza certezze, le imprese non avranno programmato investimenti a lungo termine. E i consumatori? 
Programmare e finire interventi di una certa entità nell’arco di 12 mesi non è così semplice, quindi si finirà per non farli. Una detrazione in 10 anni, senza possibilità di deroga, potrebbe significare per gli interventi di minore entità tornare a richiedere lo sconto all’impresa e “a non fare comparire fiscalmente l’intervento”: proponiamo quindi la possibilità di scelta tra 5 e 10 anni.

Forse a livello politico non è ancora chiaro come queste continue modifiche incidano su Aziende, imprese, professionisti e lavoratori. L’incertezza porta solo sfiducia e malcontento:

  • le Aziende produttrici non possono aspettare fiduciose e sperare, non riuscendo a programmare né la produzione né i piani finanziari;
  • i professionisti e le imprese non possono proporre interventi di risparmio energetico senza avere certezze su possibili incentivi a riguardo;
  • gli utenti virtuosi, possibili fruitori del 55%, non possono pianificare opere che porterebbero ad un maggiore rispetto dell’ambiente, senza una precisa valutazione economica.

Oggi, 18 novembre 2010, chiediamo al Governo un impegno scritto e formale a confermare gli incentivi almeno per il triennio 2011- 2013 in maniera chiara e precisa e ci auspichiamo che possano essere resi stabili nel tempo per una corretta pianificazione e gestione energetica di aziende, imprese, professionisti e consumatori, nonché dello Stato stesso per una migliore gestione dei Piani Energetici Nazionali richiesti dalla nuova Direttiva Europea 2010/31/UE sulla prestazione energetica in edilizia. 

Ci attendiamo una risposta a breve con tutti i motivi tecnici ed economici delle scelte operate, e restiamo ovviamente disponibili a qualsiasi tipo di confronto tecnico per eventuali modifiche su modalità e prestazioni energetiche.
 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Incentivi fiscali per la riqualificazione energetica

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